Gli stadi del successo by Claudio Belotti

autore:Claudio Belotti [Belotti, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788885493810
editore: ROI
pubblicato: 2019-09-13T22:00:00+00:00

Stile

Grazie al caos da gestire il fondatore deve essere dispotico, fermo, deciso e convinto. Nello stesso tempo deve continuare a essere entusiasta, carico e motivato. I collaboratori ci credono e non può certo deluderli.

Ovviamente non può rimanere così, se non cresce non porterà l’azienda allo stadio successivo. All’inizio serve un leader come quello appena descritto. Un genitore che c’è sempre, mai stanco, che controlla tutto e sorride. Non appena l’azienda inizia a crescere, cioè ad avere cash che entra regolarmente, il leader deve educare l’azienda come farebbe un genitore con il figlio.

I figli imparano guardando quello che i genitori sono, non solo ciò che fanno. Nel mio libro La vita come tu la vuoi riprendo con forza il vecchio concetto che essere sia più importante di avere e fare. Questo vale anche in azienda.

I leader dovrebbero crescere continuamente. Formarsi, frequentare corsi, leggere, confrontarsi con colleghi, concorrenti e coach. Continuamente, perché quello che sappiamo diventa obsoleto. Nello stesso tempo non ci si forma per sapere, ci si forma per diventare, per essere.

Un leader è tale perché sa chi è. Non prende decisioni popolari, prede decisioni giuste. Non cerca consenso, cerca soluzioni utili a tutti. Non delega le sue competenze e le sue responsabilità, anzi, in questa fase ne assume alcune che non sono sue. Se l’infante sbaglia la reponsabilità è sempre del genitore. Un fondatore attento sa che in questa fase è così. Lui deve essere al centro, è il “via” del Monopoli, tutto passa da lui.

Gli infanti hanno bisogno di genitori presenti/attenti e autoritari/autorevoli. Se fosse per le loro si mangerebbe al fast food tutti i giorni.

Per essere efficaci, il fondatore e i suoi collaboratori devono sapere che tutto il tempo e le energie devono essere dedicati all’azienda. Ecco perché è importante avere il supporto delle famiglie che li vedranno poco e quando li vedranno a casa saranno stanchi, stressati e distratti. Nessuno che non abbia vissuto questa esperienza può capirla davvero. Bisogna viverla. Mi fanno sempre sorridere quelli che, a chi condivide le difficoltà di avere un figlio piccolo, rispondono: “Ti capisco, anche i miei gatti mi fanno disperare.” Viene da ridere, vero? La risposta è simile a quella di chi, da dipendente, risponde in modo superficiale a un fondatore nel pieno dell’Infanzia aziendale dicendo che lo capisce perché anche loro stanno facendo il budget.

Gli amici e i parenti del fondatore devono cercare di capire e ricordare che quello che sta facendo non lo fa solo per sé. Non lo fa per diventare ricco, lo fa perché è la sua missione e lo fa anche per loro.

Nonostante sia appassionato, innamorato ed entusiasta, il fondatore non è instancabile. Se il bambino non cresce, se non inizia a dormire la notte e vuole sempre mangiare, la carica emotiva se ne andrà. Il fondatore ha bisogno di vedere e toccare con mano che l’azienda inizia a funzionare, che il flusso di cassa è positivo, che ne vale la pena. Prima o poi deve poter prendere fiato.

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